Buon giorno Maria Teresa, se vai su www.catechista.it sul menu di sinistra trovi la voce "Materiale per l'Avvento ed il Natale" dove sono raccolti diversi files. Tra questi ti consigliamo il bel libretto "Pastori on the Road" e "Cielo nuovo e Terra Nuova"
Ciao Silva, l'ideologia del gender è come la temperatura dell'acqua in una pentola nella quale è stato messo un rospo; piano piano sale, il rospo non se ne accorge e finisce bollito. Se non stiamo attenti rischiamo di finire bolliti anche noi. Pian pianino l'on Fedeli ha depositato in Senato il suo DDL che è stato assegnato alla VII commissione "Istruzione e beni culturali". In questo disegno di legge è prevista l'introduzione obbligatoria della ideologia gender nelle scuole di ogni ordine e grado e per fare ciò si chiede uno stanziamento di 200 milioni di euro.
Dai un'occhiatina al wiki nel menù di sinistra in mezzo alla confusione che mi contraddistingue troverai una voce dal titolo "RACCOLTA MATERIALE SULLA IDEOLOGIA DI GENERE" se spulci trovi pure il ddl di cui sopra; a parte questo troverai anche molti articoli dove in un modo o nell'altro si parla di ciò.
Spero di non essermi svegliato tardi... altro che precursore! Noi catechisti di fronte a cò non possiamo tacere dobbiamo organizzare incontri, dibattiti nelle parrocchie rivolti a genitori ma anche ai ragazzi grandicelli. E' veramente una emergenza educativa.
Chesterton nel 1906 ( millenovecentosei ) diceva: "Accenderemo fuochi per testimoniare che due più due fa quattro. Sguaineremo spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Non ci resterà quindi che difendere non solo le incredibili virtù e saggezze della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile: questo immenso, impossibile universo che ci guarda dritto negli occhi. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l'erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Saremo tra coloro che hanno visto eppure hanno creduto"
Nella mia parrocchia, S. Maria Madre della Misericordia - Roma, in accordo col parroco ed i catechisti abbiamo tenuto 3 incontri di informazione sulla teoria di genere, significato, storia ed evoluzione, sull'UNAR sulle linee guida dell'OMS e sulle campagne in corso nelle scuole romane. Hanno partecipato un buon numero di genitori ed insegnanti. Tutti i partecipanti erano completamente ignari della problematica. Abbiamo cercato di strutturare sia le informazioni sia le eventuali azioni da intraprendere. Altre parrocchie del settore ci stanno chiedendo di fare gli stessi incontri poichè finalmente ci si stà rendendo conto di quanto sia importante dare una informazione il più corretta possibile.
Una famiglia a tavola: il ragazzino incollato allo smartphone davanti al piatto fumante, la mamma irritata chiede al padre di intervenire, il padre risponde sornione «ok gli mando un sms...». È una vignetta che suscita l’inevitabile ilarità della platea, circa 200 educatori della diocesi di Ancona-Osimo – ma venuti anche dal resto delle Marche– su invito di don Carlo Carbonetti, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali, per ragionare di media education, partendo da uno slogan accattivante: «Si selfie chi può...?».«La vignetta è stata proposta da Lorenzo Lattanzi, presidente regionale Aiart, intervenuto portando anche la sua esperienza di maestro elementare. L’incontro – un’assemblea dei Portaparola –, realizzato in collaborazione con la Pastorale giovanile e l’Ufficio catechistico, si è appena svolto nell’aula magna di una delle maggiori scuole della provincia, l’Istituto Cambi Serrani di Falconara. Ospite Piercesare Rivoltella, massmediologo dell’Università Cattolica: «Questa scenetta – osserva lo studioso – propone una miniera di riflessioni, dell’equilibrio nella presenza genitoriale alle sfumature dell’intervento del padre. Di fronte ai comportamenti degli adolescenti il solo giudizio, spesso negativo, non basta. La correzione può anche assumere la forma dell’ironia, in un quadro di 'complicità verticale' in cui non si perde di vista l’autorevolezza dell’educatore». Due giorni pieni di spunti, quelli di Ancona, attivati dagli interventi, dal dibattito, dai laboratori. Ormai si è acquisita la consapevolezza che i nuovi media costituiscono un ambiente, che si può scegliere o meno di abitare. A partire da questo assunto Rivoltella ha spiegato le quattro variabili per affrontare la sfida: il tempo, lo spazio, le relazioni e i contenuti. Cambia la percezione del tempo nella rete, cambia la concezione dello spazio da abitare (si ha impressione che si vivano due vite, una virtuale una reale, ma l’ambiente è unico); si modificano le relazioni, con un delicato equilibrio da gestire fra quelle calde, dirette, e quelle fredde, mediate dallo strumento. E infine il complesso ragionamento su contenuti, messaggi e informazioni che si scambiano in questo nuovo ambiente. «E allora – spiega Paolo Petrucci, educatore e formatore – per un salto di qualità, occorre partire dalla conoscenza dei temi in gioco, dalla consapevolezza che i problemi educativi non possono essere affrontati sull’onda dell’emergenza, che la tecnologia diventa una spia della precarietà delle relazioni fra le persone, e non la causa dei problemi».Ampi consensi per l’iniziativa: secondo Alberto di Capua (Age) «è stata posta una pietra miliare nella realizzazione di un’efficace media education ecclesiale: i nostri ragazzi non cercano tanto Whatsapp e Facebook ma strumenti per essere in relazione continua. E questo è un valore da cogliere, non drammatizzare». A Falconara poi «non si è parlato di affrontare problemi, ma si sono spese energie per studiare strategie educative. Un salto di qualità». Gli educatori nei laboratori pomeridiani hanno potuto misurarsi con una simulazione su Facebook di un caso interfacciandosi con adolescenti opportunamente istruiti. Così don Tonino Lasconi, scrittore, parroco, assistente regionale Ucsi, da tempo promotore di modalità per rinnovare mediaticamente pastorale e catechesi, ha spiegato come utilizzare i media per rendere più realistici i nostri incontri, e far «salire sul pulpito la nostra vita».Nella celebrazione eucaristica l’arcivescovo di Ancona-Osimo, Edoardo Menichelli, ha invitato ad accogliere i nuovi media come un dono. «Il 'nuovo' – ha spiegato – genera sempre fatica e nello stesso tempo responsabilità, ma poi ci cambia. Anche l’educazione comporta fatica e responsabilità, e questi doni rappresentano strumenti nuovi che ci suggeriscono uno stile nuovo a servizio dell’annuncio».(Vincenzo Varagona)
Per la preparazione degli incontri con i genitori dei bambini della prima comunione, del post-comunione e dei ragazzi della catechesi della cresima, abbiamo aperto una sezione dedicata sul WIKI raggiungibile a questo indirizzo web: Raccolta Materiale sulla ideologia di genere
Come potrete vedere è una sezione in via di completamento man mano che raccogliamo il materiale da noi ritenuto utile per la preparazione degli incontri. Pensiamo che almeno il primo incontro di sensibilizzazione debba essere tenuto da un catechista e solo negli incontri successivi magari invitare, se possibile, un esterno appartenente a qualche "serio punto di riferimento" come Comitato articolo 26 oppure La Manif Tous Italia .
Al termine dell'incontro è utile scegliere del materiale da consegnare ai genitori ed in particolare i modelli di lettere da inviare ai dirigenti scolastici. Queste le trovi in fodo alla pagina WIKI oppure anche cliccando sui collegamenti seguenti:
con il titolo "Presentiamoci" visibile solo dali utenti iscritti al portale. Vediamo come và poi magari possiamo modificarla anche in base alla risposta che otteniamo.
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