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rapporti

RAPPORTI E STUDI DI UTILITA' PER GLI OPERATORI DELLA PASTORALE

4 dicembre 2013

La DIETA MEDIATICA DEI NOSTRI FIGLI indagine voluta dal Moige e curata dall’Istituto di terapia cognitivo interpersonale dieta_mediatica_dei_nostri_figli.pdf

20 febbraio 2013 *

Rapporto 2012 dell'associazione Meter sulla pedofilia in rete meter-onlus-report-annuale-2012.pdf

6 febbraio 2013

Indagine EU KIDS qui si può scaricare il documento completo eu_kids_online_surveyoctober_2012.pdf

Qui invece Research on Internet Addictive Behaviours among European Adolescents research_on_internet_addictive_behaviours_among_european_adolescents.pdf

25 gennaio 2013 Fonte ESC EscTeam Diagnosi e cura delle dipendenze da Internet

Rendimento a scuola ed utilizzo di Internet: Risultati di un’indagine su 2.396 studenti italiani delle scuole superiori indagineescgenn2013.pdf

18 ottobre 2012 Fonte CARITAS www.caritasitaliana.it

Una Crisi che non lascia scampo

I dati del 2011 evidenziano come la crisi economico-finanziaria ha determinato l’estensione dei fenomeni di impoverimento ad ampi settori di popolazione, non sempre coincidenti con i “vecchi poveri” del passato. Aumentano soprattutto gli italiani, cresce la multi problematicità delle persone, con storie di vita complesse, di non facile risoluzione, che coinvolgono tutta la famiglia. La fragilità occupazionale è molto evidente e diffusa: rispetto alle tendenze del recente passato, i poveri in Italia sono sempre meno “working” e sempre più “poor”. Aumentano gli anziani e le persone in età matura: la presenza in Caritas di pensionati e casalinghe è ormai una regola, e non più l’eccezione. Si impoveriscono ulteriormente le famiglie immigrate e peggiorano le condizioni di vita degli emarginati gravi, esclusi da un welfare pubblico sempre più residuale.

Nel primo semestre 2012 questa situazione - se possibile - si aggrava ulteriormente. Le persone transitate nei Centri di Ascolto nei primi 6 mesi del 2012 ammontano a 22.523 unità (erano state 31.335 persone in tutto il 2011). Se si mantenesse stabile tale andamento anche nel corso del secondo semestre 2012, l’aumento sarebbe pari al 33,5% per anno. Rispetto al 2011 si evidenziano già alcune linee di tendenza: aumentano gli italiani (+ 15,2%); stabili i disoccupati (59,5%); aumentano i problemi di povertà economica (+10,1%); diminuisce del 10,7% la presenza di persone senza dimora o con gravi problemi abitativi; aumentano gli interventi di erogazione di beni materiali (+44,5%).

I “ripartenti”

Nonostante le tendenze di peggioramento, si registrano segni di speranza: una grande vitalità delle comunità locali, che hanno avviato esperienze di ogni tipo per contrastare le tendenze della marginalità sociale. Gli operatori Caritas narrano di un nuovo desiderio di ripartire, espresso da molte persone in difficoltà: affiora la volontà di rimettersi in gioco, l’aspirazione a migliorare la propria situazione. Aumentano le persone che richiedono ascolto personalizzato e inserimento lavorativo (+34,5 e +17%); aumentano del 122,5% le attività Caritas di orientamento (professionale, a servizi, a opportunità formative, ecc.) e aumenta del 174,8% il coinvolgimento di altri enti e organizzazioni.

Le risorse e le risposte della Chiesa, un grande sforzo comunitario:

  oltre 3.000 Centri di Ascolto in tutte le diocesi italiane;
  14 mila servizi ecclesiali impegnati in attività sanitarie, socio-sanitarie e sociali.  Di questi, sono 4.991 i servizi che svolgono azione di contrasto della povertà economica;
  ad agosto 2012, sono 985 le iniziative anti-crisi economica sorte negli ultimi 2 anni, per iniziativa delle diocesi italiane (aumento, rispetto al 2011, del 22,2 %);
  nel 2011 Caritas Italiana ha accompagnato quasi la metà delle Caritas diocesane nella presentazione di 185 progetti otto per mille. Più di 11 milioni di euro sono stati richiesti alla Conferenza episcopale italiana per questi progetti, che vedono una partecipazione economica delle diocesi interessate, nella misura di circa 8,5 milioni di euro;
  dal 2009 ad oggi 1.662 sono le famiglie sostenute dal Prestito della Speranza,  per un totale di oltre 10 milioni di euro di finanziamenti erogati. 

17 ottobre 2012

Qui si può scaricare il rapporto Rapporto di EU-Kinds Online

Questa settimana la Commissione Europea incontra gli stakeholder per creare un ambiente online a misura di ragazzi. In un nuovo report sulle differenze crossnazionali fra i paesi europei, EU Kids Online evidenzia raccomandazioni specifiche per l’Italia.

Commentando i risultati, Leslie Haddon, Senior Researcher alla LSE ha dichiarato: «Per la prima volta presentiamo i risultati relativi a 33 paesi europei, permettendo un confronto diretto fra le esperienze online di ragazzi di diversi paesi. Le differenze nazionali fanno sì che non ci sia un’unica soluzione per la sicurezza online dei minori». Il report rivela che i ragazzi italiani accedono più spesso a internet nella privacy della propria camera, senza la supervisione di un adulto. L’Italia è invece all’ultimo posto per l’accesso a internet da scuola. Inoltre, il divario fra le esperienze dei ragazzi e la consapevolezza da parte dei genitori di ciò che i figli fanno online è fra i più alti in Europa. Questi dati hanno implicazioni dirette sul piano delle politiche sociali. Giovanna Mascheroni, responsabile della ricerca per l’Italia, commenta: «Nonostante la famiglia e il contesto domestico rappresentino un luogo ideale per la mediazione degli usi, il divario fra genitori e figli suggerisce l’importanza della scuola nella promozione di usi sicuri sia fra i ragazzi sia fra i genitori».

L’Italia resta un paese “a basso rischio, a basso uso” «L’Italia è un paese “a basso rischio” ma non per merito di specifiche politiche di promozione della sicurezza online. I ragazzi italiani sono meno esposti a contenuti e contatti inappropriati online, ma hanno anche meno competenze digitali e sfruttano meno opportunità della rete rispetto ai loro coetanei europei». I paesi a basso rischio (Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia,ì e Ungheria) si caratterizzano, infatti, per un minore uso di internet fra i ragazzi di 9-16 anni e un’incidenza dei rischi inferiore alla media, eccetto che per gli incontri con sconosciuti on e offline. Tuttavia, ci sono motivi per credere che la crescita nell’uso di internet si accompagni a un livello maggiore di esposizione ai rischi. «Per questo è importante promuovere usi sicuri e responsabili della rete e rafforzare le competenze digitali dei ragazzi italiani. Limitare l’esposizione a contenuti e contatti inappropriati, infatti, rischia di tradursi in pericolose forme di esclusione digitale. Inoltre, i ragazzi che hanno maggiori competenze e usano internet per un numero maggiore di attività si espongono più facilmente ai rischi ma sono più resistenti alle conseguenze dannose di tali rischi» spiega Giovanna Mascheroni.

Per maggiori informazioni: National Perspectives è un report comparativo che illustra le esperienze online dei ragazzi europei attraverso una serie di indicatori. Ricercatori e policy maker vi troveranno una sintesi dell’uso di internet fra i ragazzi, delle esperienze di rischio e danno e delle strategie di mediazione dei genitori nei paesi che hanno partecipato alla ricerca EU Kids Online. Il report si basa su interviste a oltre 25.000 ragazzi e i loro genitori in 25 paesi europei.

3 ottobre 2012

La decima edizione del Rapporto sulla comunicazione (sostenuto da 3 Italia, Mediaset, Mondadori, Rai e Telecom Italia) prosegue il monitoraggio dell’evoluzione dei consumi dei media - misurati ormai nell’arco di un decennio - e l’osservazione dei cambiamenti avvenuti nelle diete mediatiche degli italiani, tracciando così le grandi linee di trasformazione del sistema dei media. Tre approfondimenti tematici riguardano questioni di grande rilevanza e attualità. Il primo concerne gli effetti della rivoluzione digitale, con il rafforzamento della tendenza alla personalizzazione dei media: diventano centrali la trascrizione virtuale e la condivisione telematica delle biografie personali. Il secondo tema è la rinnovata concezione della privacy in un’epoca in cui il primato del soggetto si traduce nell’esibizione denudata del sé digitale. Il terzo argomento sono i mutamenti in corso nel settore della pubblicità e gli effetti sul pubblico.

Sintesi per la stampa fonte: Censis

rapporti.txt · Ultima modifica: 2023/07/03 13:32 da 127.0.0.1